Turismo sportivo ed enogastronomia: nuove frontiere per la ripresa economica e sociale

Quante volte si sente dire che l’Italia potrebbe mandare avanti la propria economia semplicemente vivendo a “pane e turismo”?
Il nostro Paese ha la grandissima fortuna di essere il luogo in tutto il mondo con il maggior numero di siti UNESCO, garanzia di un’inestimabilità del patrimonio storico ed artistico posseduto.

Nonostante quanto appena detto, il comparto turistico ha subito pesantemente le conseguenze della crisi, come, d’altronde, a contribuire ad una depressione del settore ha provveduto anche il “buco nero” sussistente in seno alle casse delle Istituzioni statali che hanno dovuto, dunque, operare tagli lineari.

Sotto altro profilo, prendiamo atto di come una delle pratiche più diffuse in tutto il mondo sia quella sportiva. In particolare, questo settore ha visto una grandissima crescita di richieste da parte degli utenti relative allo svolgimento di attività sportiva anche in vacanza, da qui nasce l’idea di coniugare vacanze, turismo e sport.

Il così detto Turismo sportivo sta occupando in maniera crescente una posizione sempre più importante sia per il comparto turistico che per quello sportivo, nonché per l’economia in generale. Si può ad esempio ricordare come attività quali il Trekking, il Nordic walking e l’Equiturismo stiano contribuendo a sollevare economicamente anche località in precedenza poco turistiche. Ciò avviene grazie alla recente promozione della sentieristica, delle vie e dei cammini religiosi, nonché delle ippovie.

O.I.P.E.S. ed E.N.G.E.A. operano da anni nel settore, qualificando Accompagnatori Equituristici, GEA (Guide Equestri Ambientali) e di recente Animatori di degustazione equituristica con l’intento di rendere il viaggio un’occasione speciale perché “unica regola del viaggio è: non tornare come sei partito. Torna diverso (Anne Carson)“.

Parlare di animazione di degustazione equituristica ci porta ad un altro punto essenziale nella disquisizione che stiamo affrontando, ossia il ruolo decisivo che per il turismo sta occupando l’enogastronomia. Oltre ad essere la “culla” della cultura, l’Italia può vantarsi di poter essere considerata come la patria mondiale del mangiare e del bere, per usare una frase di Jean Brunhes: “mangiare, è incorporare un territorio”.

E’ dunque così che può benissimo conciliarsi l’attività sportiva con il piacere della tavola. In questo senso va il nostro progetto “EquiWine”, iniziativa che concilia perfettamente l’aspetto sportivo dell’equitazione, con quello enologico e gastronomico delle visite presso aziende agricole, agriturismi, e più in generale produttori di quei tesori alimentari locali destinati ad essere gustati dai turisti.

Alla luce di quanto appena detto capiamo perfettamente come sia necessario investire in questi ambiti, giacché il turismo sportivo e l’enogastronomia possono costituire un vero e proprio volano per la ripresa economica e di conseguenza sociale.