Country House Horse…turismo ed emozioni in sella nelle terre del “Volcanic Wine Park”



Un territorio legato alla cultura del vino e della natura, un manager, Lorenzo Costa, che ad un certo punto della sua vita decide di “cambiare strada” e di unirla a quella dei cavalli, e poi successivamente di iniziare a far vivere agli altri le esperienze vissute in prima persona…Da tutto questo, nasce il Country House Horse di Monteforte d’Alpone..

Country House Horse…Qual è la storia di questo bellissimo centro.. Questa nuova esperienza nasce in modo alquanto strano nel 2010, unita alla la mia personale storia, che per caso mi ha cambiato la vita a 51 anni…ho iniziato da lì a scoprire il mio territorio oggi nominato “Volcanic Wine Park” fino ad allora mai visto; il pensiero successivo è stato relativo a quanto potesse essere bello condividerlo con altri.

Lorenzo Costa e i cavalli…Un manager a servizio del turismo…Quando e perché hai deciso di dedicarti a questo settore. 

Tornando da un incontro di lavoro che facevo da 30 anni nel marketing commerciale come Consulente, mi sono fermato a salutare un collega che mi invita ad andare a trovare suo figlio che aveva i cavalli; quest’ultimo mi chiede di provare a montare la sua PSA. Io li per li dico no, ero vestito di tutto punto con giacca cravatta..Ma dopo pochi minuti, affascinato da questo animale, decido di salire. In quel periodo non riuscivo a trovare la chiave di volta per una azienda di cui ero consulente e dopo questa mia prima messa in sella ho iniziato a fantasticare per le emozioni che mi aveva dato; sarà stato un caso, ma dopo pochi giorni sono riuscito a trovare la soluzione lavorativa che cercavo, e ho associato il risultato al benessere che questa cavalla mi aveva dato.

Dopo un mese chiedo a questo ragazzo di ritornare per montare questa cavalla: mi presento un sabato mattina e dopo avermi spiegato le cose basilari su pulizia del cavallo etc lo sello e monto..Lui voleva insegnarmi a usare gli aiuti ma io non ho voluto perché volevo capire cosa voleva dire stare sopra a un cavallo quindi la montai solo con la sella e capezza. Ho voluto capire le mie emozioni, guardando il territorio che mi circondava, il profumo, gli odori, poi ho chiuso gli occhi nel totale rilassamento ascoltando soltanto quello che l’energia del cavallo mi dava. Ho iniziato a fare un mio esame interno, sentivo il benessere, il piacere il vero “il senso della vita “. Da lì a un mese comprai la mia prima cavalla, ISA, una appaloosa/araba per cui è stato amore a prima vista: i suoi occhi con quella riga nera di rimmel mi hanno fulminato, la comprai a tutti i costi anche se non era per un inesperto come me; è stata la mia maestra di equitazione, lei mi ha insegnato tutto. Tutti i giorni andavo da lei la pulivo,pulivo il box, e poi la montavo sentivo che avevo bisogno di lei, oramai era parte di me e lei da maestra mi spronava mi insegnava anche con tante cadute a diventare parte di lei, al punto di diventare una “sana malattia”.

Girovagando da solo in lungo e in largo scoprendo il mio territorio capivo che la mia “malattia” cresceva sempre di più al punto che dai clienti ormai parlavo solo di cavalli. Capii che era arrivato il momento di sapere quello che volevo fare da grande: lavorare con i cavalli. A quel punto decido di chiudere le mie Società. Avendo un terreno di 2000 mt dietro casa decido di trasformarlo e portarmi la cavalla a casa, iniziando cosi ad uscire ogni giorno in solitaria, scoprire ogni angolo che mi circondava e trasformando la mia precedente attività da marketing commerciale in marketing territoriale, turistico, rurale, enogastronomico e tutto ciò che in esso fosse contenuto, al punto poi di arrivare alle realtà del COUNTRY HOUSE HORSE ASD, facendo tutti corsi necessari per operare nel massimo rispetto e professionalità.

Che tipo di esperienze equestri offrite all’interno del centro

Il centro offre un nutrito mondo di esperienze di monta americana e endurance, lezioni per bambini e adulti, tour naturalistici di varie durate dalle poche ore per tutti ma anche trekking di più giorni. Ho sviluppato in questi anni e mappato 4000 km di percorsi, un reticolo di esperienze uniche coinvolgendo tutte le realtà pubbliche e private  di tutti i settori. Nel 2013 con il contributo del Consorzio del Vino Soave ho partecipato per la prima volta a Fiera Cavalli Verona presentando le prime “ IPPOSTRADE HORSEWINE®, poi sempre qui nel 2014 ho creato il castello del gusto a cavallo nel 2015, il padiglione dei sapori, nel 2016-2017, il padiglione del turismo equestre enogastronomico. Nel 2018-2019 sono stato chiamato come relatore per spiegare le mie esperienze.

Nel frattempo mi impegnavo a mappare nuovi percorsi, a fare accordi con il territorio Strade del vino, Comuni, Cantine e aziende produttrici poco conosciute.

Il 10/08/2017 faccio nascere dopo tante difficoltà nel far capire a chi poi doveva istituzionalmente convalidare la mia volontà, proprio per la sua originale e unica realtà con altri 3 soci maneggi il CONSORZIO IPPOSTRADE EUROPEE® in Rete di Impresa unica realtà in Europa.

Nel 2020 è nato il primo Centro Equestre di Volontari a Cavallo Operatori Dae composto da 4 volontari in divisa A.N.I.O.C. formati e addestrati all’utilizzo del defibrillatore e al primo soccorso che periodicamente gireranno sia nei paesi che nel territorio per dare assistenza in caso di bisogno.

I cavalli protagonisti: quanti e che tipi di cavalli ci sono al centro e che tipo di vita fanno. 

Oggi abbiamo 9 cavalli di cui uno in pensione, 5 completamente “imbuoniti” e desensibilizzati da me presi da puledri, 4 cavalli rieducati dal metodo tradizionale al “mio metodo naturale” e cioè tutti i nostri cavalli si montano in campo e in passeggiata senza nessun mezzo coercitivo ( morso, speroni e frustini). Una scelta nata e voluta fortemente da me da quando ho iniziato a toglierli alla mia cavalla ISA.

I nostri collaboratori Cavalli sono : Wic un Haflinger, Isa appalosa/araba, Sire psa, Malika psa, Mr.Prince paint Q.H., April psa, Zeus Q.H., Aikidò anglo arabo e per ultimo Victor un pony paint. Da subito quando ho costruito il centro e dopo molte letture ho cercato di individuare quale potesse essere la loro miglior vita, capendo come e dove posizionare i box come garantire le migliori condizioni per l’alimentazione, l’acqua, il terreno, il paddokk, la ventilazione, e il loro inserimento nel contesto paesaggistico.

Abbiamo quinidi 10 box 3×3 in linea con tettoia davanti e tetto coibentato, il materiale è il legno con strutture in ferro che fossero aperti nelle porte superiori davanti e dietro posizionando in ogni box un paddock con fondo altamente drenante da 5×3 delle lastre di gomma non traspiranti, questo per far ginnasticare le loro articolazioni naturalmente. Mi premeva che loro si sentissero un branco, che parlassero e comunicassero h24 tra loro. L’acqua è termoregolarizzata tutto l’anno, il fieno solo di produzione esclusiva dai 1000 mt primo o secondo taglio e da un unico fornitore tutto l’anno, le lettiere sono solamente di paglia italiana pellettata sbriciolata, la pavimentazione dei box e tunnel tettoia in cemento, questo per una migliore pulizia. Ogni giorno i cavalli vengono lasciati liberi nel campo tutti insieme questo per permettere loro di compiere quelle azioni che servono per rafforzare il branco con la mia presenza al centro del campo come loro capo branco e punto di riferimento nella leadership.

Lo staff del centro : da chi è composto 

Il nostro staff è composto da Lorenzo Costa Presidente del centro e istruttore guida, Anna Sartori Vice Presidente, Melissa Stanghellini Segretaria, dal 2020 avendo istituito lo Sportello per le Attività Assistite a Cavallo collaborano con noi la Dr.ssa Giuliana Guadagni Psicologa, Avv. Marco Gadagnini counsellor familiare e scolastico e Mariadaria Mazzocco Responsabile del progetto operativo.

chi arriva da voi e perché

Anzitutto mi preme dire che non abbiamo “clienti”, ma soci tesserati o praticanti esterni temporanei.

Le persone che vengono da noi amano gli animali in genere, in particolare quelli che non hanno mai avuto esperienza equestre ma che vogliono viverla, sia con dei corsi in maneggio sia con delle passeggiate. Questo non esclude che però arrivino da noi anche molti cavalieri esperti provenienti non solo dall’Italia ma anche dall’estero, addirittura campioni nazionali di varie discipline nei loro paesi, che trovano qui l’emozione di poter godere della conduzione del cavallo in modo naturale e per poi condividere con esso la vista del territorio, la scoperta di luoghi sconosciuti, le soste enogastronomiche , Culturali, Storiche, Religiose e perché no anche lo Yoga e da quest’anno in assoluto il corso di “Horse Wild Survival”.

Giorgia Ferrero